Buongiorno
a tutte e a tutti,
vi
ringrazio per la vostra presenza alla Conferenza di Organizzazione
dell’Anpi Provinciale di Ancona.
L’appuntamento
di oggi conclude il percorso deciso in occasione del 16° Congresso
dell’Anpi, che ha coinvolto tutte le nostre 17 sezioni, prima
nella realizzazione del documento alla base della discussione
odierna, e, dal mese di gennaio al mese di marzo 2019 in 15
conferenze di organizzazione delle sezioni, avendo resi partecipi
tutti i soci e i simpatizzanti della provincia di Ancona.
In
questi ultimi anni l’ANPI ha avuto una profonda trasformazione per
l’inevitabile cambio generazionale che ha modificato quasi per
intero la base associativa. Aver scelto, più di dieci anni fa,
l’apertura dell’Associazione agli antifascisti e alle
antifasciste ha consentito un graduale e progressivo cambiamento dei
gruppi dirigenti e l’ingresso di un numero non indifferente di
giovani, ma è questo un percorso che va ulteriormente coltivato e
sostenuto anche attraverso l'appuntamento di questa mattina.
Proprio
per questo abbiamo deciso di fare una conferenza provinciale
aperta, perché alla luce dei mutamenti dello scenario politico e
sociale internazionale, Europeo e Italiano, è necessario
confrontarci per valutare collettivamente le ripercussioni che tali
mutamenti hanno anche nella nostra provincia, per poi discutere su
cosa può e deve fare l’ANPI insieme alle istituzioni, ai partiti,
alle organizzazioni sindacali, alle associazioni a tutti i cittadini
antifascisti e democratici, per fronteggiare i neofascismi che,
purtroppo, ogni giorno diventano sempre più aggressivi e invasivi.
I
tre anni che ci lasciamo alle spalle ci hanno visti impegnati prima
nel duro scontro referendario a difesa della Costituzione,
dove l'ANPI ha saputo salvaguardare la sua identità, la sua unità e
la sua autonomia, poi nella raccolta firme sull'appello “Mai Più
fascismi” che ha visto al nostro fianco un ampio fronte
democratico
Ma
le elezioni del 4 marzo 2018
hanno fatto emergere lo smarrimento, lo scoraggiamento e la rabbia
prodotti nella coscienza civile dalla lunga crisi economica, dalla
polverizzazione dei partiti e da diffusi fenomeni di decadenza del
sistema politico e istituzionale. Le scelte politiche dei Governi
Italiani degli ultimi anni, condizionate pesantemente dall’Unione
Europea, sempre più mal vista da tanti cittadini, hanno
progressivamente indebolito il ruolo e l’autorevolezza delle
Istituzioni, alimentando ulteriormente il senso di sfiducia e acuito
tensioni e diffidenze verso ogni forma di rappresentanza.
Quanto
stà accadendo in Italia da dopo le elezioni ci preoccupa molto. Il
Governo cinque stelle – lega nord ha fin da subito fatto capire il
tipo di politiche che avrebbe attuato, con la chiusura dei porti,
con la vicenda della nave Diciotti, con il decreto
sicurezza e più recentemente con l'adesione al congresso
delle famiglie.
E'
ben evidente la strategia di continuo attacco alle libertà
personali e collettive e all'uguaglianza, fomentando le paure delle
persone e le discriminazioni, mettendo in discussione i diritti
ottenuti con anni di dure lotte sociali e politiche e anche i
principi fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione.
Le
formazioni neofasciste italiane, tristemente note , si sentono
protette dalle forze politiche dell’attuale Governo e il pericolo
delle loro iniziative è drammaticamente sottovalutato anche dalle
istituzioni Europee. Infatti basta ricordare basta ricordare
le recenti e disgustose affermazioni di Antonio Tajani, attuale
Presidente del Parlamento Europeo, secondo il quale Mussolini, con il
fascismo, ha fatto anche cose buone!
L'ennesimo
tentativo di “riscrivere” la storia ha visto la reazione dello
stesso Parlamento Europeo, oltre che di tutte le forze antifasciste
non solo Italiane, ma purtroppo ogni giorno dobbiamo assistere a
tentativi di riabilitare le figure dei peggiori rappresentanti del
fascismo, con l'intitolazione di strade, come a Ladispoli, ad
Almirante, oppure a manifestazioni volte a commemorare la nascita del
fascismo, come a Milano e a Prato, oppure ancora, come a Savona e
Genova, ai festeggiamenti dei fasci di combattimento da parte di
alcuni consiglieri comunali.
Troppo
spesso si tende a sottovalutare la gravità di quanto stà accadendo
in Italia, che non è troppo difforme da quanto accade nel resto
d'Europa, dove si presenta un agguerrito e composito fronte di forze
politiche di ispirazione razzista, neofascista, neonazista,
nazionalista come emerso nel convegno “Essere antifascisti oggi in
Europa” organizzato dall'Anpi a Roma lo scorso dicembre insieme a
tutte le associazioni antifasciste Europee.
La
politica economica dell’UE incardinata sul principio
dell'austerità, la cultura liberista e gli effetti della grande
crisi economica hanno causato la crescita delle povertà e della
precarietà, la concentrazione della ricchezza nelle mani di
pochi, e hanno determinato un arretramento delle grandi idee di
solidarietà, uguaglianza, libertà e democrazia. L'UE non appare più
come la forma più alta di solidarietà fra popoli e di concerto fra
Stati, ma come una delle cause determinanti del generale
impoverimento, della crescente esclusione sociale, della riduzione
dei diritti.
Sul
piano internazionale anche negli ultimi giorni sono stati messi in
atto attentati di estrema gravità, come il
massacro nella moschea di Al Noor in Nuova
Zelanda,
di chiara matrice fascista, con gli assassini che citavano come
“esempi” il nazista Breivik, autore della strage di Utoya, in
Norvegia, e il fascioleghista Luca Traini, a noi già tristemente
noto per il tentato eccidio di migranti, a Macerata, lo scorso anno,
che ha dato poi avvio a una serie di aggressioni razziste e xenofobe
verificatisi in tutto il territorio nazionale.
Anche
la morte di Lorenzo
Orsetti,
il
volontario fiorentino ucciso in Siria dall'Isis,
ci
ricorda tristemente che la lotta al terrorismo non è ancora nè
conclusa, nè vinta. E purtroppo è ripreso nuovamente lo scontro tra
Palestinesi ed Israeliani, nel quale ancora una volta a pagare il
prezzo più salato è la popolazione Palestinese, già martoriata da
anni di bombardamenti Israeliani.
Ci
preoccupano inoltre la crescente tensione che contrappone la NATO
alla Russia e le politiche attuate da Trump, che non manca mai di
esportare il suo odio anche in Europa, intervenendo spesso nelle
questioni interne dei Paesi “a gamba tesa”, come suo solito fare.
Non
è migliore la situazione in altri Paesi: basta vedere quanto sta
accadendo in Brasile dopo l'elezione di Bolsonaro, che sposta
ulteriormente a destra il quadro mondiale, con un grave arretramento
da un punto di vista sociale dei diritti e di speranza nel progresso
democratico, oppure con l'ennesimo tentativo di colpo di stato degli
USA, ancora in corso, in Venezuela, contro Maduro.
Quanto
sta accadendo in Italia e nel mondo ha dato avvio a una reazione
nel Paese che ha visto una grandissima mobilitazione per la
manifestazione organizzata da CIGL, CISL e UIL a Roma lo
scorso 9 febbraio e poi, pochi giorni dopo, nella grande
manifestazione di Milano, “People”. Più recentemente
anche le risposte antifasciste di Prato, Ladispoli e, ieri, a
Verona, sono state davvero importanti e rilevanti, segnale
positivo che finalmente qualcosa si sta muovendo.
Rispetto
al preoccupante quadro nazionale e internazionale, la situazione
nella provincia di Ancona
fortunatamente è migliore. Le due formazioni politiche più
pericolose casa pound e forza nuova, nei nostri territori non hanno
ottenuto risultati rilevanti, solo casa pound è riuscita ed eleggere
un suo rappresentante nelle recenti elezioni per le circoscrizioni in
Ancona. Invece più preoccupante è il risultato elettorale della
lega nord, ormai ben troppo consolidato; richiede attenzione, poi, il
sempre più diffuso fenomeno del “trasformismo politico” di
esponenti politici che con il cambio di casacca tentano di salire sul
carro del vincitore, oggi rappresentato proprio dalla Lega.
Per
quanto riguarda le relazioni istituzionali dell'ANPI, abbiamo
riallacciato dei buoni rapporti con la Provincia di Ancona,
anche se resta ancora complicato vedere la ripresa di un impegno
politico di tale Ente quale era in precedenza, a causa del ruolo
marginale assegnato alle Province dopo la riforma che ne impedisce le
elezioni da parte dei cittadini. Anche da parte del Presidente
dell’Assemblea legislativa delle Marche e del Magnifico
Rettore dell'Università Politecnica delle Marche troviamo una
sensibilità ai temi a noi cari, che in precedenza non c’era.
I
rapporti con le Amministrazioni locali, purtroppo, non sono
uniformi e proficui allo stesso modo. Si hanno realtà in cui gli
obiettivi e le proposte sono comuni, e altre, come ad esempio a Jesi,
dove abbiamo dovuto mobilitarci in tutta fretta per scongiurare il
tentativo di cancellare, per fortuna senza successo, i riferimenti
all'antifascismo e alla Resistenza dallo Statuto Comunale.
Nel
corso degli anni abbiamo dovuto registrare una notevole riduzione, in
qualche caso la completa soppressione, dei contributi
alla nostra associazione motivate dalla compressione delle risorse
sia degli Enti locali, sia di quelli regionali e questo ha limitato
gli spazi della nostra attività, ma nonostante ciò sono più di 250
ogni anno le iniziative promosse in tutta la nostra provincia, in
occasione delle ricorrenze nazionali, per celebrare i Caduti locali,
gli eccidi, per trattare i temi dell’attualità e della pace, per
i numerosi momenti aggregativi e di confronto, come quello di oggi.
Sapendo
di poter contare esclusivamente sul generoso impegno del nostro
volontariato, ci aspettano mesi impegnativi: per questo diventa
imprescindibile investire
nel tesseramento sia per la crescita dell’organizzazione e per la
sua diffusione e il suo radicamento territoriale, sia per
l’acquisizione di quelle risorse finanziarie indispensabili a
garantire attività e autonomia, tanto più nel mutato scenario
politico e istituzionale.
Dal
punto di vista economico gli ultimi due anni hanno visto la
chiusura del bilancio provinciale consuntivo in attivo, tuttavia
sarebbe molto utile formare un gruppo di lavoro che si occupi di
reperire i
fondi per tutta l’associazione,
sia nelle modalità tradizionali del tesseramento e delle
sottoscrizioni, ma anche individuando nuove forme come il
crowfounding, la realizzazione di gadget o pubblicazioni, e che sia
di supporto alle sezioni per compilare i bilanci e preparare la
rendicontazione per la Regione Marche. Resta ancora da
pagare una piccola parte del debito con l’Anpi Nazionale, ma
l’importo è significativamente ridotto a circa 6000
euro.
Sulla
scia di quanto fatto dall'Anpi nazionale con il protocollo di intesa
con il Miur, che ci ha consentito di migliorare le collaborazioni con
le scuole e qui, nelle Marche, di accreditarci come ente formatore
per i docenti presso l'Ufficio scolastico Regionale con il progetto “
44 e dintorni”, riteniamo altrettanto importante tentare di
stipulare un protocollo di intesa con l’ANCI al fine di
salvaguardare idealità e pratiche finora condivise
nell’organizzazione delle celebrazioni e degli eventi, ma anche per
la manutenzione, la conservazione o la realizzazione di nuovi
monumenti e lapidi a ricordo delle Partigiane e dei Partigiani caduti
nel corso della Resistenza. Su tale proposta sta lavorando la Sezione
Anpi di Arcevia, ma ovviamente il confronto riguarderà tutti i
nostri territori.
Con
questa conferenza di organizzazione vogliamo rilanciare e rafforzare
le collaborazioni,
ovviamente ricordando che
l’ANPI non è né un partito, né un sindacato e non ha governi
“amici”, quindi, non intende invadere ambiti, compiti e
responsabilità altrui, ma il successo di tante iniziative si è
ottenuto grazie alle proficue relazioni con istituzioni,
associazioni, sindacati, partiti, cooperative, università e scuole,
con le comunità degli stranieri con i quali il denominatore comune
sono l'antifascismo,
l'antirazzismo
e l'intento di difendere e attuare la Costituzione Italiana che è
una miniera di valori e principi democratici. Molto positive sono
anche le collaborazioni
con le Biblioteche, con i
gruppi musicali,
le compagnie e le scuole
di teatro, le case editrici.
Abbiamo
la necessità di rinsaldare
le relazioni con il mondo del lavoro,
e nella nostra provincia la CGIL si sta fortemente impegnando sui
temi dell’antifascismo e troviamo un’analoga propensione sia
negli altri sindacati come la CISL e la UIL, sia nelle forze
politiche che abbiamo incontrato nei mesi scorsi.
Colgo
l'occasione per segnalare la manifestazione Salute diritti lavoro
sviluppo alla quale vi invito a partecipare, che si svolgerà
in Ancona sabato 13 aprile e che partirà proprio dal piazzale della
fiera della Pesca.
E'
nostra intenzione anche intensificare
i rapporti e le relazioni con le associazioni
per unire le forze in un momento particolarmente delicato e
importante come questo.
Le
nostre speranze per il futuro sono affidate ai giovani,
ai quali dobbiamo essere capaci di tramandare la memoria dei
partigiani storici, attualizzandone l’immagine, per far capire che
l’Anpi è oggi l’associazione che difende la Costituzione che ci
hanno lasciato quei partigiani, di cui essi sono gli eredi, destinati
a portare avanti gli ideali e i valori in cui i loro nonni hanno
creduto al punto da sacrificare la loro stessa vita.
Dobbiamo
quindi cercare contatti frequenti con il mondo giovanile, ponendoci
attenzione al loro modo di dialogare e comunicare, tenendo anche
conto che purtroppo tra i ragazzi, oggi, l’antifascismo non è più
percepito come valore condiviso. Gruppi studenteschi e movimenti
neofascisti sanno conquistare i giovani che non hanno anticorpi
antifascisti, incitano alla violenza sui deboli, sui diversi e si
insinuano in scuole e università.
Ma
bisogna tenere conto anche dell'impegno in senso positivo delle nuove
generazioni. Nell'ultimo mese i giovani della nostra provincia sono
stati i protagonisti di due importanti manifestazioni: la prima, il
15 marzo, in occasione dello sciopero
per il clima e
l'ambiente, che ha visto migliaia di studenti nelle piazze di
Ancona, Jesi e Cupramontana; la seconda, il 21 marzo, per la giornata
della memoria e dell'impegno
promossa da Libera e che nella nostra Provincia si è svolta a
Senigallia.
La
lotta
alle mafie
è più attuale che mai, come dimostra l'omicidio di Marcello
Bruzzese, fratello di
un pentito della 'Ndrangheta che viveva sotto protezione, avvenuto
a Pesaro lo scorso 25 dicembre, segno evidente che le mafie sono
ancora ben presenti e radicate nelle Marche.
Il
tesseramento
in provincia di Ancona ha visto una lieve flessione nel 2017, una
considerevole ripresa nel 2018, e un ulteriore miglioramento
confermano i dati dei primi mesi del 2019. Complessivamente gli
iscritti sono 1265, ma
purtroppo, nonostante il trend positivo, non riusciamo ad essere
presenti in tutti i Comuni della nostra provincia. Inoltre, il
tesseramento, da una parte segnala la volontà e la consapevolezza di
far propri valori imprescindibili, ma dall'altra non sempre ne
consegue una partecipazione attiva degli aderenti: la presenza dei
soci è visibile in alcune manifestazioni o eventi, crea entusiasmo
che però non è duraturo. Anche la presenza dei giovani stenta ad
emergere, e a volte rischia di essere solamente formale.
Particolare
attenzione dovrà essere dedicata alla nostra comunicazione,
all’utilizzo dei social
network attraverso i
quali siamo sempre più connessi ma isolati. E' cambiato il modo di
relazionarsi con gli altri e di far politica. Tutto si riduce troppo
spesso solo a slogan, attacchi personali, messaggi falsi, con un
linguaggio di basso livello; vengono a mancare qualsiasi
approfondimento e conoscenza dei problemi. Saper controllare i social
e costruire una fitta rete di followers permette di diffondere
messaggi, o di parlare alla gente senza un contraddittorio, spesso
puntando sull’insicurezza e fomentando le paure.
L'ANPI
deve continuare a investire le sue energie nella formazione
e nella memoria.
La formazione,
intesa come una più stretta collaborazione con le scuole, trovando
più occasioni possibili per incontrare gli studenti e collaborare
con i loro insegnanti, ma anche attuando in ogni sua parte il
protocollo di intesa con il MIUR e, in qualità di ente formatore per
i docenti accreditato presso l’Ufficio Scolastico Regionale, dando
avvio al progetto “44 e dintorni”. Ma la formazione è necessaria
anche per i nostri dirigenti e per i nostri soci e simpatizzanti per
essere preparati ad affrontare i nuovi e vecchi fascisti. Per questo
intendiamo proseguire l’attività del corso
di formazione politico culturale
che era stato intrapreso nel 2018.
La
memoria, deve essere coltivata in più filoni: sicuramente
quello delle celebrazioni ufficiali, per le quali però, da
tutte le nostre sezioni, viene richiesto un aggiornamento per
renderle attuali e moderne e per farle tornare ampiamente
partecipate, organizzando convegni seminari e incontri di
approfondimento sui protagonisti e sui fatti della Resistenza,
andando a informare i giovani nelle scuole, collaborando con i loro
insegnanti, continuando a recuperare e conservare le memorie dirette
e indirette della Resistenza prima che la generazione che l’ha
vissuta scompaia completamente.
L’Anpi
deve riprendere e rilanciare la bandiera della pace. La pace
deve tornare ad essere un impegno quotidiano da coniugare con la
solidarietà e il rispetto dei diritti civili. La nostra adesione
all’Università della pace fa parte di questo percorso,
attraverso il quale dobbiamo rilanciare e da protagonisti le attività
che svolgono sui territori anche la Consulta per la Pace di Jesi, la
Scuola di Pace di Senigallia, la Scuola di pace di Arcevia e la
Biblioteca di Pace di Monsano. L’appuntamento della Marcia della
Pace Perugia-Assisi è diventata un’occasione irrinunciabile
per far sentire la nostra voce, per contribuire a sensibilizzare e
diffondere la cultura della pace, dell'uguaglianza, della
solidarietà.
Proprio
dall'Università per la pace è partita l'idea del corteo
che si svolgerà ad Ancona SABATO
6 APRILE,
dal titolo le
Marche plurali e accoglienti,
iniziativa alla quale hanno già aderito più di 50 associazioni e
per la quale vi chiedo di garantire la più ampia mobilitazione della
nostra associazione.
Uno
degli obiettivi che ci siamo dati nelle conferenze delle sezioni è
quello del radicamento territoriale: in tanti nostri Comuni,
anche se con estrema fatica, siamo riusciti ad ottenere delle sedi
che devono diventare un centro di promozione di una politica
antifascista e un punto di riferimento per i cittadini che
condividono i nostri valori. Per rendere attiva la partecipazione è
necessario rendere effettiva la collaborazione, non solo con
associazioni e movimenti, ma anche tra sezioni ANPI, creando una rete
tra esse soprattutto a livello provinciale e regionale.
A
breve sarà necessario effettuare il trasloco della sede
provinciale dell'ANPI, per questo fin da ora chiedo il supporto
di tutti voi per lo spostamento del nostro prezioso archivio,
cogliendo anche l'occasione per aggiornare l'inventario di tutto il
materiale in nostro possesso, in modo da metterlo più facilmente a
disposizione di ricercatori iscritti e simpatizzanti.
E'
necessario dedicare particolare attenzione alla zona montana
della nostra provincia, dove la crisi economica, il terremoto ma
anche scelte sbagliate delle istituzioni, come quella di chiudere il
punto nascite di Fabriano, stanno deprimendo e facendo fuggire tanti
abitanti di quei comuni. Dobbiamo essere capaci di attivare reti di
solidarietà contribuendo nelle nostre possibilità ad aiutare quelle
zone più in difficoltà.
Ancora
una volta è d'obbligo ribadire la necessità di combattere ogni
forma di violenza sulle donne, continuando con la formazione
degli uomini su questi temi, ma anche rilanciando la proposta di
formalizzare il coordinamento delle donne dell’Anpi della
Provincia di Ancona.
Il
lavoro che dobbiamo continuare a fare nella nostra Provincia deve
passare anche per la riattivazione del Forum permanente tra le
Associazioni Antifasciste e partigiane e gli istituti di storia
presenti ed operanti nelle città adriatiche e ioniche, che può dare
un grande contributo al dialogo degli antifascisti europei.
Ovviamente è necessario fare il punto della situazione e valutare la
stesura di nuovi progetti e il reperimento dei finanziamenti
necessari per la loro attuazione.
Con
l'Istituto Storia Marche purtroppo negli ultimi due anni le
attività si sono limitate al reciproco scambio di inviti agli eventi
ed è venuta a mancare la fattiva collaborazione che aveva
caratterizzato gli anni precedenti. Negli ultimi giorni abbiamo
attivato dei contatti attraverso i quali contiamo nel breve periodo
di organizzare una serie di eventi insieme.
Per
quanto riguarda l'Istituto Cervi, in Provincia di Ancona
attualmente si sono ridotti a 6 i Comuni (Arcevia, Camerata Picena,
Chiaravalle, Montecarotto, Montemarciano, Senigallia) che vi
aderiscono. Anche qui, sbagliata è stata la scelta della Giunta del
Comune di Jesi che nel settembre 2017 ha deliberato il recesso
dall'Istituto. Chiediamo per questo che a partire dalla provincia di
Ancona e dai Comuni aderenti vadano riprese le iniziative come le
pastasciutte antifasciste, incontri con gli esperti dell'Istituto e
le visite al Museo di Gattatico.
Un'ulteriore
opportunità di conoscenza è data dai Musei della Resistenza
di Falconara e di Offagna con i quali vanno riattivate le
collaborazioni.
Abbiamo
la necessità di farci
conoscere e riconoscere
anche al di fuori dei nostri consueti circuiti; questo è possibile
attraverso l'organizzazione di grandi eventi, come Treno
della memoria (Anpi Marche), le “Pastasciutte antifasciste”
il Premio Nazionale ANPI Fabrizi, e scriviamo la Liberazione.
Il
premio Nazionale Fabrizi giunto alla sua quindicesima edizione
quest'anno si svolgerà il 28 aprile al teatro di Osimo. Considerati
l'alto valore culturale dei premiati e la levatura nazionale
dell'evento, è una manifestazione da non perdere.
Tra
pochi giorni sarà il 25 Aprile, e l'Anpi dovrà essere presente in
tutte le piazze dei nostri Comuni. Questa celebrazione sarà
l'ennesima occasione per richiedere una seria attuazione, e non certo
l’abrogazione auspicata dal ministro Fontana, delle leggi Scelba e
Mancino, di chiedere anche alle nostre amministrazioni comunali di
vietare la concessione di spazi pubblici a soggetti neofascisti, di
impedire la diffusione di iniziative cosiddette di “sorveglianza”
del territorio, meglio note come ronde, illegali, contro gli
immigrati, gli ambulanti, le prostitute, i parcheggiatori abusivi.
Mi
avvio a concludere, ricordando che l'occasione di questa mattina deve
servire, oltre che per confrontarci, per chiedere a tutti voi un
rinnovato impegno. Abbiamo la necessità di eleggere un vice
presidente che rappresenti la zona montana della nostra provincia, e
ritengo utile anche dividere i compiti amministrativi da quelli
organizzativi. Chiedo per questo che la commissione elettorale che si
riunirà più tardi valuti questa proposta e inoltre provveda anche a
formulare una proposta di nomi di compagne e compagni che faranno
parte della Commissione di garanzia, dato che nello scorso congresso
non era stata costituita.
Ritengo anche utile
preparare un piano di lavoro per i prossimi due anni individuando
priorità e obiettivi su cui concentrare le nostre forze. Le
imminenti elezioni europee saranno l’occasione per organizzare
incontri in cui approfondire il tema dell’UE e chiedere una
profonda svolta di politica economica e sociale che ponga al centro
il lavoro e un nuovo welfare affinché l'Europa torni ai suoi valori
fondativi, in primo luogo l'antifascismo, e rilanci in chiave attuale
i principi costitutivi, a cominciare dai diritti umani.
Subito
dopo il 25 Aprile la nostra associazione sarà impegnata per
ricordare gli Eccidi che hanno colpito i nostri Comuni, a partire da
Arcevia. Per il 5 maggio organizzeremo un bus per partecipare alla
commemorazione e a seguire ci sarà il pranzo provinciale
dell'Anpi che si svolgerà quest'anno a Serra Dei Conti.
Come
ogni anno, nei mesi di luglio e agosto saremo impegnati nelle
celebrazioni delle Liberazioni dei Comuni, ma vi propongo fin da ora
anche un'altra occasione per stare insieme e per esprimere
solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto del 2016 andando
il 7 luglio a fare una passeggiata al lago di pilato partendo da
Foce una delle frazioni più colpite dal sisma.
La
“carne al fuoco” è tanta, ma sono sicuro che l'ANPI potrà dare
ancora tantissimo per il progresso del nostro Paese. Vi ringrazio
tutti per l'attenzione.
Viva
l'Anpi, viva i Partigiani viva la Resistenza
Daniele FancelloRELAZIONE DELLA COMMISSIONE POLITICA
- La Commissione Politica fa propria la relazione introduttiva del Presidente Provinciale Daniele Fancello e ne condivide i contenuti e gli orientamenti, ritenendo però necessario proporre degli approfondimenti legati agli eventi di attualità più recenti citati nella relazione.
- La Commissione Politica ritiene fondamentale come metodo di lavoro, in una fase politica delicata come questa, invitare tutte le sezioni e le associazioni del territorio alla massima collaborazione.
- La Commissione Politica ritiene di proporre e approfondire al Comitato Provinciale le tematiche ambientali così necessarie per il futuro dei giovani, attualizzandole partendo con iniziative legate alle problematiche specifiche del territorio; nel nostro contesto territoriale dando priorità alle zone colpite dal sisma.
- La commissione Politica fa propria l’istituzione del Coordinamento donne dell’Anpi, ma accogliendo però le varie proposte ascoltate durante gli interventi, di creare un organismo aperto a vari contributi di genere.
Nessun commento:
Posta un commento