Donne e Resistenza: ieri ed oggi
“NOI, COMPAGNE DI COMBATTIMENTO…”
I Gruppi di Difesa della Donna, 1943-1945.
Biblioteca FM23
La Fornace Moie, Binario 9 e 3/4
Sabato 24 marzo
2018, ore 17.00
L'iniziativa,
promossa dall'Anpi Provinciale di Ancona e dalla sezione Anpi di Moie
Mediavallesina, col patrocinio del Comune di Maiolati Spontini, in
collaborazione con l'Unione Donne Italiane e La Casa delle donne di Iesi, è
rivolta alla presentazione di un grande progetto di ricerca, voluto dall'Anpi,
che va a colmare il vuoto storiografico su di una esperienza fondamentale per
la Resistenza Italiana, nata nel '43 e che riunì circa 70.000 donne.
Relazioneranno
sul tema l'autrice della ricerca per le Marche, Alessia Masini e la
Responsabile Nazionale del Coordinamento Donne Anpi Monica Minnozzi. La
Presidente dell'UDI di Iesi, Francesca Bartolaci, parlerà delle problematiche
legate al mondo femminile oggi. Interverranno Daniele Fancello, Presidente provinciale
Anpi di Ancona, Patrizia Renzi, Presidente Anpi Mediavallesina, Umberto
Domizioli, sindaco di Maiolati Spontini e Lucia Paolinelli Operatrice dello
sportello antiviolenza della Casa delle
Donne di Iesi.
Quello della Resistenza al femminile è un argomento sottaciuto e sottovalutato per decenni. Le
donne hanno fatto la Resistenza a pieno titolo, hanno partecipato con ruoli
attivi, militari, politici, logistici, contribuendo al riscatto morale e civile
di tutta la società.
Nei GDD, che si
diffusero in tutta l'Italia occupata dai tedeschi e dai fascisti, le donne non
solo offrirono sostegno agli uomini impegnati nella lotta armata, ma si
impegnarono in attività di informazione, contropropaganda, collegamento,
trasporto di ordini, stampa clandestina, armi e munizioni, sabotaggio e
partecipazione diretta alla lotta armata.
“I Gruppi di
Difesa della Donna sono la prima dichiarazione di cittadinanza, l’atto con il
quale le donne rendono pubblica la loro volontà di esserci, di voler fare il
loro pieno ingresso nella società. È la soggettività femminile, individuale e
collettiva, che entra prepotentemente in quel mondo italiano fino a ieri
fascista: esaltatore – unico valore riconosciuto alla donna – della Madre
orgogliosa di dare i propri figli alla Patria. Il primo passo per arrivare a
dichiarare, molti anni dopo, che la loro vita non è di proprietà di alcuno al
di fuori delle donne stesse” afferma Marisa Ombra, Vice Presidente Nazionale
dell'ANPI.
Dopo tanti anni, la lotta per l'emancipazione e la liberazione delle
donne non è ancora terminata.
La cultura odierna non garantisce
pari opportunità alle donne, in molti casi considerate ancora proprietà
dell’uomo, costrette a subire violenze morali, economiche e fisiche.
Il riconoscimento della parità nell'articolo 3 della nostra Costituzione
è stato solo un punto di partenza per le
donne italiane.
Quindi per le donne oggi fare Resistenza vuol dire impegnarsi
attivamente per la piena
attuazione dei principi della Costituzione, pretendendo diritti e non
favori, adoperarsi per la salvaguardia
della libertà conquistata col sacrificio
della vita di tante partigiane, ricordando che le conquiste acquisite non sono
per sempre.
La forza e la determinazione di quelle donne ci lasciano la grande
responsabilità di mantenere al centro della discussione culturale e politica il
ruolo della donna nella società.
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