Quello che si è compiuto oggi a Macerata è un gravissimo atto di terrorismo razzistico. Colpire persone inermi e incolpevoli è un
atto di barbarie che contrasta con elementari norme di civiltà e umanità.
La condanna sia unanime e forte da parte di tutte le forze politiche.
Nessuno si senta escluso dal presidiare la democrazia e i principi
fondamentali della convivenza civile. Massima solidarietà alla comunità
maceratese dall'ANPI. Il fascismo di ritorno, troppo spesso tollerato, va
contrastato con chiarezza e fermezza.
Ora basta.
Carla Nespolo
Presidente Nazionale ANPI
Nei giorni scorsi Macerata è stata sconvolta da un grave fatto di cronaca nera, la morte della giovane Pamela Mastropietro e lo scempio compiuto sul suo corpo abbandonato, ci ha profondamente turbato. Alla notizia dell’arresto di un cittadino nigeriano in connessione alla morte della giovane, si è intensificata in città, alimentata anche dai social network, la campagna d’odio razzista già da tempo in atto. Questa mattina Macerata è stata luogo di un vero e proprio gesto terroristico razzista: colpi di pistola sono stati esplosi contro persone scelte solo in base al colore della loro pelle, lasciando a terra sei feriti. Per questi fatti è stato fermato un maceratese vicino a quegli stessi ambienti politici che in questi anni hanno fomentato l’odio razzista nei
confronti dello “straniero”. Al momento dell’arresto, lui stesso ha reso esplicita la connotazione fascista e razzista del suo gesto criminale. L’ANPI esprime innanzitutto solidarietà ai feriti e ai tanti maceratesi che
hanno vissuto momenti di panico e grave apprensione per sé e per i propri cari. Condanna il gesto fascista e chi lo giustifica. Auspichiamo che tale condanna sia espressa anche dalle Istituzioni della Repubblica italiana, nata dalla Resistenza, e dai cittadini, Associazioni, Sindacati, Partiti e Movimenti antifascisti e democratici che invitiamo a mobilitarsi attivamente. Ricordiamo che se la responsabilità penale è personale, esistono anche
altri tipi di responsabilità: quella politica e quella morale, che non si possono ascrivere solo a chi ha sparato ma anche ai chi ha contribuito a creare, anche con la diffusione capillare sui social network, il clima d’odio
razzista in cui il gesto criminale è maturato e lo sdoganamento del fenomeno neofascista, che la nostra Associazione ha ripetutamentedenunciato, troppo spesso inascoltata.
Anpi Sezione di Macerata
Anpi Marche
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