giovedì 12 ottobre 2017

Appello: 28 ottobre 2017 PER LA DEMOCRAZIA

Il 28 ottobre l’ANPI, chiama all’impegno e alla mobilitazione tutte le associazioni, le forze sociali e politiche, le istituzioni democratiche perché nelle piazze d’Italia, a difesa della nostra bella Costituzione nata dalla lotta antifascista e dalla Resistenza, e in memoria di quanti donarono la loro vita, sventolino le bandiere della libertà e della democrazia.

Ai democratici e alle democratiche, agli antifascisti e alle antifasciste è ben chiaro il significato del ricordo di una data funesta come quella della marcia su Roma del 28 ottobre 1922, che, in questo Paese, con il sostegno della monarchia, aprì la strada al criminale ventennio di dittatura fascista, alle leggi razziali, alla xenofobia e alle tragedie della seconda  guerra mondiale, con le distruzioni, la fame e i milioni di morti: non consentiremo, nel rispetto della nostra Costituzione e delle nostre leggi, la rievocazione di una tale ignominia.

Il dovere della memoria è un monito a che le tragedie della storia non si ripetano!

La “invocata” pacificazione del Paese è scritta nella nostra Costituzione e nel rispetto delle sue leggi non certo, nelle becere falsificazioni e  mistificazioni di un revisionismo “buonista” e strisciante, che accreditando una sorta di parificazione tra quanti combatterono per abbattere il nazifascismo e chi ne fu artefice e servo, lasciando il passo e fiancheggiando la inquietante rinascita di gruppi e organizzazioni che, sia simbolicamente sia espressamente, richiamano la loro natura e le loro azioni alle aberranti ideologie fasciste e naziste.

Il Movimento partigiano e la Resistenza hanno restituito dignità e onore all’Italia con la libertà dalla dittatura e l’approvazione della Costituzione repubblicana dopo vent’anni di fascismo segnati da prepotenze, assassinii, sofferenze, esili, paure e delazioni.

La disonorevole omertà e le colpevoli reticenze degli occultatori degli “armadi della vergogna” e dei 1200 criminali di guerra italiani impuniti, che hanno continuato ad inquinare la vita della Repubblica e alimentato negazionismi, devono, invece,  ancora rispondere almeno al giudizio della storia.
L’assoluzione delle coscienze non rientra nella sfera delle competenze umane. Il giudizio della storia è responsabilità che rimane nei secoli.

L'ANPI, certa dei sentimenti antifascisti e democratici sanciti dalla nostra Costituzione e che devono sempre connotare il ruolo delle nostre Istituzioni, rinnova le richieste di impegno in tale direzione a tutte le rappresentanze istituzionali, ai partiti, alle forze sociali e alla cittadinanza al fine di salvaguardare i valori fondanti la nostra Democrazia. 

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