Il 28
ottobre l’ANPI, chiama all’impegno e alla mobilitazione tutte le associazioni,
le forze sociali e politiche, le istituzioni democratiche perché nelle piazze
d’Italia, a difesa della nostra bella Costituzione nata dalla lotta
antifascista e dalla Resistenza, e in memoria di quanti donarono la loro vita,
sventolino le bandiere della libertà e della democrazia.
Ai
democratici e alle democratiche, agli antifascisti e alle antifasciste è ben
chiaro il significato del ricordo di una data funesta come quella della marcia
su Roma del 28
ottobre 19 22, che, in questo Paese, con il sostegno della
monarchia, aprì la strada al criminale ventennio di dittatura fascista, alle
leggi razziali, alla xenofobia e alle tragedie della seconda guerra mondiale, con le distruzioni, la fame
e i milioni di morti: non consentiremo, nel rispetto della nostra Costituzione
e delle nostre leggi, la rievocazione di una tale ignominia.
Il dovere
della memoria è un monito a che le tragedie della storia non si ripetano!
La “invocata” pacificazione del Paese è scritta nella nostra
Costituzione e nel rispetto delle sue leggi non certo, nelle becere
falsificazioni e mistificazioni di un
revisionismo “buonista” e strisciante, che accreditando una sorta di
parificazione tra quanti combatterono per abbattere il nazifascismo e chi ne fu
artefice e servo, lasciando il passo e fiancheggiando la inquietante rinascita di gruppi e organizzazioni che, sia
simbolicamente sia espressamente, richiamano la loro natura e le loro azioni
alle aberranti ideologie fasciste e naziste.
Il Movimento partigiano e la Resistenza hanno
restituito dignità e onore all’Italia con la libertà dalla dittatura e
l’approvazione della Costituzione repubblicana dopo vent’anni di fascismo
segnati da prepotenze, assassinii, sofferenze, esili, paure e delazioni.
La disonorevole omertà e le colpevoli reticenze degli occultatori degli
“armadi della vergogna” e dei 1200 criminali di guerra italiani impuniti, che
hanno continuato ad inquinare la vita della Repubblica e alimentato
negazionismi, devono, invece, ancora rispondere
almeno al giudizio della storia.
L’assoluzione delle coscienze non rientra nella sfera delle competenze
umane. Il giudizio della storia è responsabilità che rimane nei secoli.
L'ANPI, certa dei sentimenti antifascisti e democratici sanciti
dalla nostra Costituzione e che devono sempre connotare il ruolo delle nostre
Istituzioni, rinnova le richieste di impegno in tale direzione a tutte le
rappresentanze istituzionali, ai partiti, alle forze sociali e alla
cittadinanza al fine di salvaguardare i valori fondanti la nostra Democrazia.
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