venerdì 17 marzo 2017

Convocazione gruppo di lavoro sulla formazione

Buon pomeriggio a tutte e tutti,
è convocato il Gruppo di lavoro sulla FORMAZIONE MERCOLEDI 22 MARZO 2017 alle ore 18.00 presso la sezione ANPI di Chiaravalle in Via XX Aprile 50. Si discuterà sull'organizzazione degli eventi formativi proposti nell'ultimo Comitato Provinciale.
Ricordo che questo gruppo di lavoro oltre che ai componenti del Comitato provinciale è aperto ai nostri iscritti e simpatizzanti disponibili a dare una mano nell'organizzazione.

Daniele Fancello

lunedì 13 marzo 2017

Solidarietà al PCI di Ancona

Il Comitato Provinciale ANPI di Ancona esprime solidarietà alla Sezione del PCI di Ancona, la cui vetrina della sezione è stata imbrattata con svastiche.
 L'ANPI attiverà i suoi soci e simpatizzanti per respingere ogni nuovo rigurgito nazifascista in Ancona e in ogni città della Provincia di Ancona. Il nostro impegno quotidiano è quello di contribuire a favorire un regime di democrazia, per impedire il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e assolutismo. Per questo rafforzeremo il nostro impegno per la Pace, nel contrasto al revisionismo, al neofascismo e ad ogni forma di razzismo. Chiediamo a tutti i cittadini democratici e antifascisti di sollecitare insieme a noi le Istituzioni per la piena attuazione della Costituzione.
Il Presidente Provinciale 
Daniele Fancello

martedì 7 marzo 2017

MESSAGGIO DELL’ANPI NAZIONALE PER L’ 8 MARZO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

MESSAGGIO DELL’ANPI NAZIONALE PER L’ 8 MARZO,
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

MESSAGGIO DELL’ANPI NAZIONALE PER L’ 8 MARZO,
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

Gl i uomini che hanno fatto la Resistenza sono stati la prima generazione a scoprire che la credenza secolare del la fragilità femminile, del la subalternità “naturale” , dell ’obbedienza al maschile, altro non era che un mito coltivato nei secoli . Scoprirono che le donne erano capaci di autonomia, di coraggio, di intuito, di inventiva. Le ebbero materialmente vicine - e protagoniste - nei momenti più bui della storia di questo Paese. Mentre, infatti , gli uomini nascevano al mondo trovandolo predisposto ad accoglierli naturalmente ovunque, e soprattutto nei luoghi del comando, le donne hanno dovuto reagire e per decenni , scalando montagne, sono diventate fisiche, magistrate, ingegnere, astronaute.
Hanno compiuto passi enormi verso la parità, ma non hanno ancora vinto la loro ( la nostra) battaglia, perché sono tuttora svantaggiate in molti campi , dai servizi , al lavoro, alle pensioni , al l ’accesso alle maggiori cariche pubbliche. C’è ancora un percorso da compiere, nella politica, nelle istituzioni , nella società, nel privato. Un percorso che ci riguarda tutti ed al quale tutti dobbiamo contribuire, se vogliamo che cambi davvero la “ cultura“ del nostro Paese, ancora affetta da un eccessivo maschilismo e non priva di perduranti pregiudizi .

La grave situazione economica mondiale, le crisi che si succedono, il drammatico problema dei migranti , la violenza che percorre quasi tutti i Paesi d’Europa e del mondo, gli egoismi nazionali che si risvegliano, sono fenomeni che storicamente hanno colpi to sempre e prima di tutto, i soggetti più deboli , i lavoratori , le donne, i “diversi ” . A tutto questo, che oggi rappresenta uno dei maggiori problemi a livello mondiale, occorre reagire con forza e convinzione e con la partecipazione di tutti , se non si vuol consentire che si allontani ancora il raggiungimento degli obiettivi indicati da una norma fondamentale del la Costituzione italiana, l ’art .3.
L’ANPI , che ha seguito, condiviso e sostenuto il percorso delle donne, vede oggi con sgomento che, nel dilagare dell ’ ignoranza, dell ’analfabetismo di ritorno, dell ’ individual ismo più sfrenato, tornano sentimenti che arrivano alla negazione di diritti conquistati con molto coraggio e fatica, sentimenti che arrivano alla violenza sessuale e al l ’assassinio: quasi ogni tre giorni una donna viene uccisa da un uomo che la ritiene sua proprietà.
L’ANPI considera indispensabile una seria riflessione e una decisa capacità di reagire alla violenza maschile quale che sia la forma in cui si esprime. Ed è urgente una risposta istituzionale, politica,
culturale e sociale per difendere la parità di genere, i diritti , la dignità, la vita di tutte e di tutt i . E’ il grande tema della libertà e dell ’uguaglianza, cioè l ’anima stessa del la Costituzione. E’ una questione di civiltà.

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
Roma, 7 marzo 2017

domenica 5 marzo 2017

L'8 MARZO 2017 NEL NOME DI TUTTE

L'8 MARZO 2017 NEL NOME DI TUTTE
Partigiane, Mamme, Lavoratrici, Nonne, Bambine, Emigrate,
Resistenti, Umiliate, Vincenti, Violate, Combattenti,
DONNE SEMPRE
Era la fine della Seconda guerra mondiale quando in Italia si festeggiò nuovamente la Festa
della donna, un appuntamento praticamente inedito, che aveva fatto la sua comparsa nel 1922
per essere poi vietato dal fascismo.
L'Italia era un paese allo stremo, affamato di futuro, che stava ricominciando a vivere e a
curare le sue ferite. Le militanti dell'Unione donne italiane (Udi) si prodigarono intensamente
nell'organizzare quell' 8 marzo del '46, dandogli un respiro nazionale, affinché fosse il segno di
una nuova era di diritti.
A Roma fin dalla Liberazione, avvenuta nel giugno '44, i ai partiti che avevano contribuito alla
Resistenza lavorarono per ricucire tessuti sociali e politici atrofizzati dalla dittatura, per
immaginare il Paese del domani aprendo riflessioni e dibattiti sulla stampa ormai libera di
circolare.
Fra quei fogli vi era anche 'Noi donne', voce dell'Udi, il cui primo numero venne stampato in
clandestinità a Parigi nel 1937, per iniziativa delle antifasciste esuli oltralpe.
Ricordando i primi numeri che uscirono nella capitale Nadia Spano, antifascista, fra le fondatrici
dell'Unione e di 'Noi donne' - che diresse fino al '45 - scriveva: “Può sembrare strano il fatto
che accanto alle rivendicazioni del voto alle donne, problema di grande valore politico, sociale,
di costume, si associassero richieste minute per superare lo stato di emergenza. Credo che fosse
inevitabile: le famiglie vivevano in condizioni drammatiche, i problemi del quotidiano urgevano,
dovevamo in ogni occasione farcene carico”. E tuttavia “le donne non volevano dimenticare, ma
erano stanche di orrori, volevano guardare avanti, costruire una vita che fosse diversa e
tuttavia che tornasse ad essere normale, che non fosse comunque dominata dalle assenze, dalle
privazioni e dalla paura.

Per tale motivo la Festa dell'8 marzo 1946 non poteva che incarnare questa Italia libera, della
pace, punto di inizio di una nuova fase della storia femminile. Quella giornata rappresentò un
momento aggregativo e identificativo forte, gioioso e combattivo insieme.
In quell'occasione venne scelta la mimosa quale simbolo.
Oggi...un rametto di mimosa a ricordo anche di Teresa Mattei e Rita Montagnana che la scelsero
come fiore simbolo della Giornata internazionale della donna...un fiore povero, diffuso, che fiorisce
nei primi giorni di marzo, non ha un costo eccessivo ed è alla portata di tutti.
Il fiore-simbolo della Giornata internazionale della donna è stato scelto da due donne appunto. Due
partigiane protagoniste delle lotte femminili e della storia del loro tempo.
Teresa Mattei, detta Teresita, era nata a Genova nel 1921. Antifascista sin da giovanissima, nel
1938 venne espulsa da tutte le scuole del Regno per aver rifiutato di assistere alle lezioni in difesa
della razza. Partecipò alla lotta di liberazione di Firenze. A lei e al suo gruppo combattente si ispirò
Roberto Rossellini per l'episodio fiorentino di Paisà. Con altri organizzò l'attentato a Giovanni
Gentile, che lei conosceva dai tempi dell'università. «Per fare in modo che i gappisti incaricati
dell'agguato potessero riconoscerlo», raccontò in seguito, «alcuni giorni prima li accompagnai
all'Accademia d'Italia della Rsi, che lui dirigeva. Mentre usciva lo indicai ai partigiani, poi lui mi
scorse e mi salutò».
Rita Montagnana, nome da partigiana, Anna, discendeva da una grande famiglia ebrea di
tradizioni socialiste. A quattordici anni, dopo la morte del padre, andò a lavorare in una sartoria con
l'obiettivo di imparare un lavoro manuale. Aderì da subito agli scioperi delle sarte torinesi e
cominciò il suo impegno in difesa delle lavoratrici, muovendosi tra il circolo femminile «La
Difesa» e i comitati regionali femminili. Fino a diventare rappresentante delle comuniste italiane
alla seconda conferenza femminile internazionale del 14 giugno del 1921 a Mosca.
Le strade di Teresita e Anna si incrociano proprio nelle fila del Partito comunista italiano. Rientrata
in Italia nel 1944 e poco dopo pubblicò i suoi Ricordi dell’Unione Sovietica. Ma, più che una
scrittrice, era una donna d'azione e assunse la leadership dell’organizzazione femminile del partito.
Teresita invece aderì al Pci solo nel 1943, diventando per tutti la “partigiana Chicchi”. Dopo la
guerra, si presentò alle elezioni per l'Assemblea costituente e, a 25 anni, fu la più giovane deputata
in Parlamento. Appassionata e combattiva, fu lei a firmare la versione definitiva dell’articolo 3
della Costituzione sull’uguaglianza di tutti i cittadini.
... qualche ricordo e l'occasione giusta per festeggiare in grande la festa della donna. Anche con
un simbolo. Magari un fiore.
ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, Ente Morale D.L.N. 224 del 5 aprile 1945
Piazza Roma 22 - 60122 Ancona
telefono e fax 071-203237
Email: anpiancona@libero.it

Convocazione Comitato Provinciale 15 marzo 2017 Chiaravalle

Buona sera a tutte e tutti,
in allegato trovate la convocazione del prossimo Comitato Provinciale che si svolgerà a Chiaravalle il 15 marzo 2017 alle ore 18.00. E’ importante partecipare perché daremo avvio al gruppo di lavoro sulla formazione e verranno proposte le prime iniziative da organizzare.
Purtroppo sono di nuovo a sollecitare tutte le sezioni che non lo hanno ancora fatto a inviare i dati completi del tesseramento e copia delle spese effettuate nel 2015 e 2016 in modo da poter rendicontare alla Regione le nostre attività svolte.

Colgo l’occasione per inviarvi anche l’ultimo numero dell’Anpi news e il sollecito da parte dell’Anpi Nazionale a lanciare la campagna per la Costituzione.

PROSSIMI EVENTI
·         10 Marzo Osimo ore 17.30 Grotte del cantinone LA VITA PRIVATA DI GIULIA SCHUCHT
·         10 marzo 2017 Jesi casa del popolo CENA DI RACCOLTA FONDI per le popolazioni colpite dal terremoto nel centro Italia   https://www.facebook.com/events/1286900314735762/
·         11 marzo 2017 Jesi ore 17.30 Chiesa di San Niccolò Corso Matteotti IO NON MI CHIAMO MIRIAM incontro con Luca Bravi https://www.facebook.com/events/278476879240135/
·         18 marzo 2017 Ancona incontro con Antonio Panzeri

Vi segnalo inoltre altri 3 appuntamenti il 19 marzo a Tolentino per l’eccidio di Montalto; l’8 Aprile verrà premiato a Jesi dal centro Studi Calamandrei Carlo Smuraglia, il 23 Aprile a Osimo si svolgerà il Premio Fabrizi e sempre il 23 Aprile a Caldarola si svolerà la marcia della memoria.

Un caro saluto a tutti


Daniele Fancello

Ai Componenti del Comitato Provinciale di ANCONA

Oggetto CONVOCAZIONE COMITATO PROVINCIALE DI ANCONA

Buongiorno a tutti, vi comunico che è convocato il Comitato Provinciale di
Ancona
MERCOLEDI 15 MARZO 2017 alle ore 18,00
presso
“Sede ANPI Edo Magnalardo Chiaravalle
(Via XXV Aprile Chiaravalle AN)

per discutere il seguente O. d. G.:

Attivazione del gruppo di lavoro sulla Formazione
- Presentazione in tutti i Comuni della Provincia di Ancona di un O.d:G. che vieti la vendita di cimeli nazifascisti (prendendo spunto da quelli approvati dalle Regioni Toscana ed Emilia Romagna)
- Proposte di iniziative
Premio Fabrizi e Pastasciutta Antifascista
Varie ed eventuali

Inviandovi i più cordiali saluti, mi raccomando di essere presenti e vi chiedo di estendere l’invito a partecipare ai soci delle vostre sezioni e ai simpatizzanti che intendono avvicinarsi alla nostra associazione conoscerci e collaborare con noi.

Ancona, 05/03/2017